Dov’ero arrivato? Ah si… la volta scorsa ho spiegato che decisi di aggiornare il mio Frael King dotandolo di un lettore di Floppy Disk. Per fare questo dovetti inviare il PC, a mio rischio e pericolo, in fabbrica alla Frael via posta; naturalmente la cosa mi rendeva piuttosto nervoso… e se lo avessero perduto? E se il pacco fosse caduto e il computer rovinato? Per me il mondo dei computer era ancora qualcosa di nuovo e se si fosse rovinato non avrei proprio saputo dove mettere mano… ma la tentazione di avere un lettore Floppy e poter così condividere dati e programmi con i miei amici, oltre a tutti i vantaggi (giustamente) decantati dalla mia professoressa della Scuola 2F era semplicemente troppo forte. Così decisi di rischiare.

Mio padre non era granché entusiasta della cosa, dopotutto spedire quell’oggetto dal costo così elevato non andava tanto a genio neanche a lui, ma alla fine riuscii a convincerlo che era la cosa giusta da fare. E così provvedemmo ad inviare il PC per l’aggiornamento.

Frael King - FDD e Controller

Floppy Disk Drive e relativo Controller
(Frael King aperto, foto da sopra)

Fortunatamente dopo qualche tempo ci venne restituito, ma quando andai a provarlo, con mio orrore, scoprii che non funzionava più! Inserivo il Floppy Disk di boot, accendevo il PC, ma per qualche motivo la lucetta del Floppy Disk rimaneva inattiva e, ovviamente, mancando la ROM con il Sistema Operativo, il PC non poteva avviarsi. Contattammo quindi un tecnico della Frael via telefono e quello ci suggerì, prima di re-inviare il PC alla Frael, di verificare se il cavetto del lettore di Floppy Disk fosse collegato o meno alla scheda. Con un po’ di paura e guidato dalla voce al telefono aprii il mio Frael King e vidi che effettivamente c’era un lungo cavetto piatto che era collegato solo da un lato (alla scheda driver del lettore Floppy) ma non al lettore stesso. Riferii la cosa al tecnico e lui mi disse di collegarlo, e così feci. All’avvio successivo, con mia grande soddisfazione, tutto funzionava alla grande. Ringraziai il tecnico che ci aveva risparmiato una lunga attesa, nuove spese per la spedizione e nuovi rischi e mi misi subito ad esplorare il mio nuovo sistema.

Grazie al lettore ora il mio PC si avviava in DOS, non più direttamente in BASIC, e questo naturalmente era un ambiente del tutto nuovo per me… un territorio inesplorato che non chiedeva altro che di essere scoperto. Non solo ora potevo caricare i miei programmi in BASIC più velocemente di quanto immaginassi fosse possibile, ma ora potevo sperimentare con nuovi software e addirittura scambiarli con chiunque volessi! Non che conoscessi molte persone con un PC a disposizione… nella mia classe solo altri due studenti avevano un PC a casa (su 30 altri compagni), ma il mio professore di matematica gestiva il laboratorio di informatica della mia scuola media e aveva sempre cose nuove e interessanti con cui sperimentare (e infatti passavo più tempo con lui che con i miei compagni i cui giochi, francamente, ritenevo stupidi… che mai ci può essere di divertente a rincorrere una palla come un cane o un gatto? O, peggio ancora, passare le ore a guardare qualcuno rincorrere una palla?).

Cominciai così prima a sperimentare con i comandi DOS forniti sui Floppy Disk con il DOS della Scuola 2F, e poi cominciai a scambiare floppy con i miei amici, con il prof di matematica e con la professoressa della Scuola 2F. Sono passati un po’ troppi anni per ricordarmi quali programmi scambiassi, probabilmente giochi e utility varie… ma ricordo che un giorno, mentre stavo al solito sperimentando con il DOS e stavo guardando la tastiera (all’epoca dovevo ancora guardare la tastiera per scrivere) sentii un “click” strano. Alzai gli occhi e vidi che una delle lettere che avevo scritto sul monitor era ora in fondo allo schermo, come se fosse caduta.

Mentre osservavo il fenomeno con gli occhi sbarrati… altre lettere, come una piccola cascata, cominciarono a cadere… letteralmente a staccarsi dal punto in cui erano sullo schermo per accatastarsi alla rinfusa in basso.

Ero, letteralmente, pietrificato. Io non avevo la minima idea di cosa normalmente tenesse incollate le lettere nella loro posizione sullo schermo… ma evidentemente, qualunque cosa fosse, ora era rotta! Forse l’avevo rotta io senza saperlo!!

Spensi tutto, riavviai, e tutto sembrava tornato alla normalità. Mi tranquillizzai un po’… forse… forse si era scaldato troppo… pensai… forse devo farlo riposare un po’… ma ecco che proprio quando mi ero convinto che si fosse trattato di un caso… di nuovo le lettere cominciarono a cadere in fondo allo schermo. Prima un gruppetto, poi un altro… finché tutte le lettere erano ora accatastate in fondo allo schermo.

Cascade 170X

Screenshot del virus Cascade 170X
(Wikipedia)

Il giorno dopo, con l’aria bastonata, andai dal mio professore di matematica e gli spiegai cosa mi era successo e che ora avevo il PC rotto e che non sapevo nemmeno come si fosse rotto… lui mi guardò serio e mi disse “forse hai preso un virus”.

Un virus? E che roba era un virus? Era come l’influenza? Come avevo fatto a prendermi una piaga del genere? C’era una qualche medicina o il computer era rovinato per sempre? L’aria seria del professore non mi dava molta speranza… ma poi mi disse di seguirlo. Andò ad un PC del laboratorio, ci copiù dentro un file e mi disse “prova con questo”.

Mi disse che quel Floppy conteneva un anti-virus e che se c’era un virus probabilmente sarebbe riuscito a trovarlo. Non era sicuro se sarebbe riuscito anche a rimuoverlo e aggiustarmi così il PC, ma era la mia ultima spiaggia… o così capii io.

Arrivai a casa, avviai il PC con il solito floppy di avvio, iserii il floppy con l’anti-virus nel lettore, e lanciai l’eseguibile che mi aveva indicato il professore… mi trovò subito un virus di nome “Cascade 170X“.

L’antivirus era McAfee Viruscan (se non ricordo male era la versione 84). L’antivirus era composto principalmente da 3 eseguibili:

  • SCAN.EXE: Lo “scanner” in grado di individuare i virus in memoria o nei file di una data directory o disco
  • CLEAN.EXE: Il “ripulitore”, ovvero il programma in grado di eliminare i virus trovati da SCAN.EXE nel passo precedente
  • VSHIELD.EXE: Un programmino TSR (Terminate and Stay Resident) in grado di proteggere il PC dalle infezioni bloccando e riconoscendo i virus prima che possano eseguirsi

Grazie a questo anti-virus non solo riuscii ad identificare il mio problema ma, con mio grande sollievo, anche ad eliminare il virus dai miei floppy disk (come dicevo, all’epoca non avevo un Hard Disk). Scoprii in seguito che a passarmi Cascade fu la professoressa della Scuola 2F che si era dimenticata di avvertirmi che uno dei floppy che mi aveva passato lo conteneva, così passai l’anti-virus anche a lei.

Rimasi fedele a McAfee fino a circa Windows 2000 quando infine mi convertii per molti anni a Linux.

Venni comunque stregato dal concetto di virus, ma di questo parlerò in un post futuro.

One thought on “Gli inconvenienti del DOS

  1. Mi hai fatto venire in mente il mio primo computer serio, più o meno alla stessa epoca (1990-91).
    Era un 286 Olivetti M 290 S, 5 MB di memoria, 100 MB di disco fisso, che mi ero fatto comprare insiema a una stampante laser con la mezza idea di lanciarmi nel mondo dell’editoria elettronica scrivendo quegli appunti di fisica che l’università sembrava incapace di produrre. Lo portarono mentre non ero in casa e quando arrivai non c’era più nessuno a cui chiedere assistenza, c’era solo una scatola sul tavolo. Prima di vederlo funzionare mi toccò imparare da zero, rompendomici il capo per diversi giorni, che il disco andava partizionato e poi formattato, quindi ci si installava sopra il sistema operativo, che andava poi configurato tramite autoexec.bat e config.sys, se no cose come il mouse non funzionavano. Insomma, mi avevano portato un computer vuoto!

    Tuttavia, benché la programmazione mi allettasse, non sono mai diventato un programmatore, essenzialmente perché ero isolato dal mondo dell’informatica, e anche un po’ dal mondo in generale, non conoscevo nessuno che se ne interessasse, con cui parlarne, non avevo idea che esistessero le BBS. Ero ormai fuori corso e quelli che conoscevo si erano ormai laureati, sfarfallando verso le loro future carriere tecnico-scientifiche. In ogni caso, non erano mai apparsi in grado di aiutarmi né possedevano i miei interessi a 360° che tanti problemi continuano a darmi tuttora. Avevo perso di vista il mio compagno di banco del liceo, che dopo il primo anno di ingegneria elettronica nessuno aveva più visto. Infine, benché sapessi programmare (GW-Basic e poi Q-Basic) la mia forma mentis non è mai stata quella più propriamente adatta, e me ne rendevo conto, ma piuttosto orientata più ad alto livello: insomma, sapevo programmare ma vedevo che un vero programmatore lo faceva meglio, e più velocemente.

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