È un po’ che non scrivo, devo realizzare un progettino, si tratta di qualcosa che non so nemmeno se esiste in commercio, ma non importa se esiste o no. Posterò qui i progressi mano a mano che lo realizzo e non dovrei tardare troppo (le ultime parole famose), per ora sto ancora recuperando i componenti… la Cina ha ottimi prezzi ma ci vogliono settimane per le consegne… oramai ho comprato così tanta roba da loro che penso di stare mantenendo almeno un’intera fabbrica di bambini cinesi… dopotutto devono pur mangiare… spero almeno li paghino bene in ciotole di riso.
Comunque… WordPress si sta dimostrando un colabrodo… non che mi aspettassi qualcosa di diverso… però ci sono fix urgenti piuttosto spesso e devo stare ad aggiornare… vabbé… immagino sia inevitabile.
Il server oggi va da schifo, secondo me la Suora ha rotto qualcosa, o forse è stato Sarrusofono, o magari Giambo… la scusa ufficiale è che il provider della VPS ha rogne per un qualche motivo non ben identificato. Oh bé… a caval donato…
Stasera però non ho voglia di parlare di ste cose, sono triste, gli anni passano velocemente, più velocemente di quanto ritenga giusto.
Sto ascoltando questo
Adoro questa musica, mi è sempre piaciuta, sono già passati 20 anni da quando è uscito questo film, era il 1995, io ero in terza o quarta superiore all’Istituto Tecnico credo, avevo 17 anni. Mi sono divertito in quegli anni, l’ultimo triennio dell’ITI specialmente. Avevamo un sacco di strumenti a disposizione, componenti, tutto era nuovo e promettente e avevamo un sacco di libertà. È incredibile pensare che sono passati così tanti anni… quasi una vita fa… è passato così tanto tempo che è come se fosse la vita di qualcun altro e la stessi guardando in TV.
La musica mi fa ricordare Casper, nel letto accanto a Kat, quando le sussurra “Kat, posso tenerti con me?” mentre lei si sta addormentando, e scambia il suo bacio per una folata di vento gelido, rabbrividisce e gli chiede di chiudere la finestra. Si può quasi sentire il cuoricino di Casper andare in pezzi mentre si fa da parte e si accuccia ai suoi piedi come un gatto, come a non volerla disturbare più.
Questa canzone di James Horner è stupenda ma ha sempre il potere di rendermi triste, soprattutto la notte, come ora… penso non solo a quanti anni fa ho visto questo film per la prima volta, a quanto era diverso il mondo per me allora, a quanto ero diverso io, a quanti anni se ne sono andati per sempre, ma anche alla solitudine di Casper, all’avere accanto qualcuno che ami e non poterlo stringere forte a te, non poterlo baciare, e penso alla sua dolcezza e ai suoi desideri semplici che però sono anche così lontani ed irraggiungibili. Una cosa che per altri è così normale e ovvia, ma non per lui e non solo per lui.
Mi ricorda quella citazione, non so di chi sia e non ha molta importanza… “Il modo peggiore di sentire la mancanza di qualcuno è avere quella persona seduta proprio accanto a te, e non poterle dire che l’ami”… ed è vero, forse l’unica sensazione anche peggiore di questa è quando quel qualcuno ti viene portato via.
A volte mi chiedo cosa siamo, cos’è tutto quello che ci circonda, cos’è quello che chiamiamo “universo” e perché è lì, se c’è un perché. Un giorno forse l’uomo raggiungerà l’immortalità, e quel giorno potrebbe essere più vicino di quanto si pensi. Forse noi lo mancheremo, ma forse di poco. Saremo noi i fortunati? O lo saranno i nostri figli? Un giorno forse ne parlerò. Per ora però noi siamo temporanei, e c’è da chiedersi perché… che senso ha. Viviamo la nostra esistenza come se non dovesse mai avere una fine, eppure sappiamo che è lì, dietro l’angolo, e che può capitare in qualsiasi momento. Vediamo la nostra vita passare davanti a noi, consumarsi lentamente ma progressivamente. Guardiamo al nostro passato e sentiamo nostalgia, nostalgia di persone e situazioni che non ci sono più, nostalgia di un’età che non tornerà mai più, nostalgia di un’epoca che dietro di sé ha lasciato solo dolci o tristi ricordi.
Quando sei giovane non ci pensi mai davvero… pensi “un giorno morirò ma sarò vecchio quella volta, ci sono tanti anni ancora e non mi importerà più”, poi diventi grande e capisci che la vita scorre via ad una velocità impressionante. Cominci a pensare a quando eri a scuola ed è successa quella cosa divertente e poi ti chiedi “aspetta, ma quanti anni fa erano?” e lì capisci che sono tanti gli anni che ti separano da quel momento… e ti chiedi “ma dove diavolo sono finiti tutti quegli istanti della mia esistenza?”. Capisci che quando sarà il tuo momento, anche se sarai vecchio, ti spiacerà morire proprio come se capitasse domani… perché la vita non vuole finire, a noi piace esistere e l’idea stessa di non esistere è per noi così intollerabile da spingere molti ad inventarsi fantasmini e interi mondi paralleli fatti di felicità, zucchero filato e vergini, tante vergini, soprattutto vergini (ammesso che tu sia etero naturalmente).
Ci raccontiamo continuamente la storiella che continueremo ad esistere, perché pensare che la vita finisca nel nulla, così come è iniziata, fa un po’ cagare, no?
Quando tuo figlio ti chiede “cosa succede quando moriamo?” fa sempre la sua porca figura raccontare del paradiso, di fantasmini che ci vogliono tanto bene, di parenti e amici riuniti… e molto consolante, no? Ma la realtà è che nonostante migliaia di anni alle nostre spalle… nonostante miliardi di morti… ancora non sappiamo proprio niente di quello che ci aspetta… e tutto lascia presumere che svaniamo, così come siamo comparsi nel mondo dal nulla un giorno spariremo anche nel nulla. Questo è tutto ciò che sappiamo davvero e tutto quello che la realtà ci suggerisce. Che ci piaccia oppure no. Il resto sono solo speranze e comode bugie che ci raccontiamo per dare un senso alla nostra esistenza. Per darci delle pacche sulle spalle mentre ci diciamo che se fingiamo tutti insieme allora forse non sarà necessario pensarci.
Ma un giorno arriverà anche per me e per te quell’ultimo giorno oltre il quale non ci sarà più niente. L’ultimo giorno della nostra esistenza. Dopo di esso continueranno ad esistere solo le nostre fotografie e i nostri ricordi… e un giorno, anche l’ultima persona che sapeva chi eravamo morirà… e quel giorno anche il nostro ricordo sparirà per sempre… e diventeremo volti anonimi su vecchie fotografie… come quelle fotografie in bianco e nero piene di persone che non ci sono più e di cui nessuno sa più nulla… nemmeno il nome. Tutta la nostra esistenza, l’intera nostra vita, svanirà nel nulla, come se non fossimo mai esistiti.
A volte mi fermo a guardarle quelle vecchie fotografie, e mi chiedo chi fosse quella gente, com’era la loro vita, quali sono state le loro avventure e disavventure… se hanno amato qualcuno, se hanno avuto paura quell’ultimo loro giorno… ma tutto questo è stato cancellato… rimangono solo quei ritratti, finché anche la carta su cui sono stampati sarà ridotta in cenere, e poi anche l’ultima prova della loro passata esistenza svanirà completamente.
E questo capiterà a me, a te, e a tutti quanti. Fin’ora non ci sono state eccezioni… ma chissà… forse un giorno…